Ilaria Vagni prima donna a dirigere una finale scudetto di Superlega
La scuola arbitrale di pallavolo della Regione Umbria non smette mai di regalare soddisfazioni. Tanti arbitri internazionali, tante manifestazioni dirette dai fischietti umbri ed anche quest’anno un nuovo successo, Ilaria Vagni di Perugia ha diretto, come primo arbitro, la sua prima finale scudetto maschile.
E’ la prima volta che una donna dirige la finale scudetto maschile italiana come primo arbitro.
Impossibilitata fino ad ora, solo per la presenza della Sir Perugia nelle finali degli anni precedenti, Ilaria era sempre stata designata per le finali scudetto femminili.
Ora la sua indubbia bravura viene finalmente riconosciuta e la Commissione Nazionale l’ha subito designata per gara 2 della serie finale di scudetto maschile tra Lube Civitanova e Trentino Volley.
Ilaria Vagni, già tra i Top Referees della CEV, quest’anno ha iniziato a dirigere anche le gare di Champions League e come premio, visti gli eccellenti riscontri dei Referees Coach, la Commissione Europea l’ha designata, il prossimo 20 maggio 2023, per la finale di Champions League a Torino.
Il Presidente del Comitato FIPAV Umbria Giuseppe Lomurno si gode l’ottimo momento del settore arbitrale umbro e si è detto felice per questi risultati:
”Un vero fiore all’occhiello per la FIPAV Umbria. Ilaria Vagni è un esempio per i tanti giovani che iniziano ad arbitrare e vogliono arrivare ai massimi livelli come lei. Vale la pena ricordare che per arrivare a questi livelli ci vogliono tanti sacrifici ed alla fine tante soddisfazioni”. Una chiosa finale per il Presidente Regionale FIPAV:” In Umbria escono sempre ottimi arbitri, investiamo molto in questo settore, le società della nostra regione, che investono molto, possono essere tranquille di avere sempre arbitri di livello assoluto”.
Infine Ilaria Vagni:
”Questa prima finale scudetto maschile la dedico a me stessa, per tutto il lavoro che c’è dietro, per la mia famiglia, che mi ha sempre supportato e a volte anche sopportato, per i miei colleghi, quelli veri, che mi hanno aiutato a crescere. Per chi ci ha creduto e mi ha dato una possibilità… E anche a chi non l’ha fatto, perché inconsapevolmente mi ha reso più forte”.